Estate eccoci\vi
Ed eccoci alla tanto agognata e rovente stagione estiva, anche in tempo di crisi i nostri tesori appartenenti alla nona arte sono sopravvissuti nonostante la crisi (strano eh?), e ognuno di noi stà facendo scorta di cosa leggerà mettendo da parte, albo dopo albo, come una brava formichina che fà scorte per i lungo inverno, le letture con cui si diletterà nei torridi periodi di riposo.
Nonostante rimbombi ancora nelle mie orecchie lo strano "basta rinunciare a una settimana di ferie" propinato da un de_ _ _ te che non resosi conto che quello è rimasto al 90% di gente normale (non comune, normale) nulla toccherà questo sacro e piacevole trastullo (che forse durerà una settimana, e chi me lo tocca giuro lo ammazzo )
Dove leggerete quest'estate? Sotto una fresca pineta in montagna? O in un pulito orizzonte di campagna? O sotto un caldo ombrellone, ma con una piacevole brezza marina che ripulisce le vie respiratorie dallo smog delle nostre città?
La risposta è che non è importante, fosse pure a casa, ma il tempo della lettura in periodo di relax è sacro. Ce lo siamo meritati, dopo quante ce ne stanno facendo passare gli amici delle banche per rimettere in piedi l'economia dei loro amici banchieri (IMHO unico argomento che gli interessa) ci siamo guadagnati il nostro premio, ed è sacrosanto.
Una delle cose più straordinarie dell'essere umano è l'adattabilità, sono davvero ammirato da come siamo riusciti a far sopravvivere il nostro hobby fino a questo periodo. Chiudono aziende, si perdono posti di lavoro, si fanno sacrifici, ci si allena al tiro alla cinghia e all'arrampicata sugli specchi quasi fossero delle forme olimpioniche, eppure il lettore è stato in grado in un momento brutto come questo a far rimanere vive le case editrici.
Davvero a volte non mi spiego come sia possibile che persone che incontro in fumetteria, che fanno lavori dal normale all'umile passando per il precario, siano riusciti a fare sacrifici pur di non rinunciare a questo lusso. Comprando albi che costano quanto una serata in pizzeria dove vengono narrate le storie dei loro eroi su carta, con le vicende scritte per loro da persone straordinarie che sono indubbiamente al di sopra della comune massa, e disegnate da artisti che potrebbero addirittura dire la loro qualora nati in periodo rinascimentale, tutto questo costituisce un motore produttivo, economico e passionale che si rifiuta di morire.
A volte mi domandavo perchè delle persone geniali si sbattessero per anni per imparare a sceneggiare e disegnare delle cose che gli facessero guadagnare una miseria.
E ora mi ritrovo a chiedermi dove trovo la forza, con gli altri che incontro in negozio, di comprare quei tesori, rinunciando a fumare, a 2 caffè al giorno, o addirittura arrivare da un comune all'altro in bicicletta per risparmiare per onorare i miei 20 abbonamenti mensili.
La prima risposta è che siamo tutto un'insieme
La seconda è passione, amore, bramosia, gioia.
A molte cose possiamo rinunciare, ma certe le pretendiamo e non possiamo dirgli di no. Ed eccoci a sostenere autori e case editrici che nonostante tutto vanno avanti più a tentoni che a passo spedito, che restano lì al loro posto. E' grazie all'appoggio di tutti noi che troviamo sotto forma di albo ciò che deve essere in quel posto su quello scaffale e in quella giornata del mese, in verità l'appassionato appartiene a una strana ma coriacea razza, duro ad arrendersi e sempre fedele.
Questo elogio è dovuto perchè a ben pensarci è quasi un miracolo che l'industria dei fumetti sia ancora in piedi, e non solo, ma che sia anche così vivida e pulsante.
Con l'arrivo dei nuovi 52, lw nuove generazioni geniali di shonen autor da jump e dintorni, i nuovi trend delle miniserie fissati da Bonelli che vanno sempre aumentando, tutto questo sopravvive, cresce e si evolve, talvolta mi chiedo se rinuncerei ai fumetti pur non avendo il pane, la risposta è "non lo so" 
